Il Sentiero degli Dèi in Costiera Amalfitana

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Sentiero degli Dèi, il paradiso degli amanti del trekking in Penisola Sorrentina

Sentiero degli dèi - Positano Sorrento

“E’ questo il paesaggio che, dall’alto del Sentiero degli Dei, si apriva al nostro sguardo: è lo scenario di quell’estrema ansa della Costiera Amalfitana che guarda verso ovest, verso l’isola di Capri, quella costa ripida, afosa, con le montagne cristalline ove si abbandonano gli Dèi di oggi e si scopre di nuovo un sé perduto, mediterraneo, anteriore”.

Con queste parole lo scrittore inglese David Herbert Lawrence ci porta alla scoperta di uno dei luoghi più incantati della Costiera Amalfitana: il Sentiero degli Dei; un luogo per avventurieri e amanti del trekking ma soprattutto un luogo dove purificare l’anima fuori dal caos della vita quotidiana.

Il nome stesso, infatti, ricorda i numerosi templi che un tempo si adagiavano su queste alture, quando gli dèi accorsero Ulisse ammaliato dal canto delle Sirene.

Per intraprendere quest’avventura non serve granché, solo tanta voglia di divertirsi, spensieratezza e rispetto verso la natura perché, badate bene, ciò che vi troverete davanti non ha eguali e un ambiente così, sospeso nel tempo, va preservato e valorizzato anche con il minimo sforzo.

Arrivarci non è per nulla complicato! Sia che siate della Penisola Sorrentina sia che veniate da fuori, è a disposizione un servizio autobus in partenza da Napoli o da Amalfi, che attraversando i centri di Castellammare di Stabia e Gragnano giunge direttamente a Bomerano, una frazione di Agerola.

In Piazza Paolo Capasso è presente un infopoint dov’è possibile reperire tutto il materiale illustrativo necessario, compresa un’eventuale guida e soprattutto una mappa del sentiero. Dopo aver imboccato un breve vicolo ci incamminiamo verso il “vero” Sentiero degli Dèi: una targa di benvenuto ci guida verso la corretta strada e apre le porte ad un panorama mozzafiato.

E’ difficile perdersi, un unico percorso contrassegnato da una segnaletica bianca e rossa ci guida e ogni 100 metri delle mattonelle indicano quanta strada è stata percorsa. I possibili sentieri da seguire in realtà sono due. Il Sentiero Alto, che parte da Bomerano e termina a Santa Maria del Castello (frazione di Vico Equense), ha un livello di difficoltà maggiore anche per un’elevata escursione altimetrica: si passa infatti dai 633 metri s.l.m. di Bomerano ai 659 metri s.l.m. di Santa Maria del Castello e ai 1079 metri s.l.m. di Capo Muro.

Il Sentiero Basso, invece, è meno faticoso e forse anche più suggestivo, essendo completamente in discesa; parte, infatti, da Bomerano e termina a Nocelle. Visto che non siamo particolarmente allenati optiamo per la seconda scelta: ci troviamo davanti i panorami più disparati, da una vegetazione fatta da pochi arbusti ed erba alla macchia mediterranea vera e propria, dai dirupi scoscesi in pietra calcarea a picco sul mare ai terrazzamenti che contraddistinguono il paesaggio e il vivere della Costiera.

Una prima tappa è segnata dalla Grotta del Biscotto (524 metri s.l.m.), riconoscibile per la particolare conformazione geologica della roccia di origine calcarea, dalla quale prende il nome e per la presenza di case rupestri incastrate nella grotta di origine secolare.

Dopo una breve sosta presso una foce di acqua potabile riprendiamo il cammino, col mare che ci tiene compagnia e ruderi che adornano la scenografia di questo quadro vedutista. Tappa intermedia del sentiero è il Colle Serra (578 metri s.l.m.) riconoscibile dal “Pinnacolo”, alta stele di roccia recante un’epigrafe a ricordo di Ettore Paduano che a tale Sentiero dedicò buona parte della sua vita.

E’ consigliabile percorrere il Sentiero nelle belle giornate di primavera, quando tra corbezzoli, eriche e ontani è possibile scorgere in lontananza la sagoma del falco pellegrino. Proprio ai piedi del Colle Serra si estende la vallata che scende fino alla città di Praiano. Lo stesso Colle, infatti, è raggiungibile anche dall’antica mulattiera che sale da Praiano e che attraversa l’antico Convento di San Domenico con la Chiesa di Santa Maria a Castro, visibile dall’alto con i suoi 900 scalini ca.

Spingendo lo sguardo un po’ oltre colpiscono subito i Faraglioni dell’isola di Capri, Li Galli, Punta Penna, il Monte San Costanzo, la lunga catena dei Monti Lattari e il Monte Comune. Ogni minuto è buono per accostarsi e guardare il favoloso scenario che si ha davanti. Le panche in legno che si incontrano ogni tanto sembrano essere state messe lì proprio per questo!

Il cammino continua, la strada ora diventa un po’ più erta e dopo qualche salita e qualche discesa si arriva al Vallone Grarelle avente origine dal Monte Sant’Angelo a tre Pizzi (se si alza la testa lo si riconosce subito dalle tre punte) in fondo al quale si erge Positano.

Superato il vallone la strada ridiventa più sicura, una staccionata in legno ci accompagna e finalmente giungiamo alla fine del nostro Sentiero, nella frazione romantica di Nocelle, frazione di Positano a 440 metri s.l.m.

Ad accoglierci c’è una piccola edicola votiva e stradine strette percorribili solamente a piedi; ogni tanto uno scampanellio anticipa l’arrivo di asini che tramite basto trasportano materiali di ogni sorta come se il tempo qui si fosse fermato.

A questo punto ci troviamo di fronte ad un bivio: possiamo proseguire verso la località di Arienzo, scendendo 1500 scalini al termine dei quali potremmo concederci un bagno rinfrescante oppure proseguire verso Montepertuso. Anche questa volta optiamo per la seconda scelta ed è così che superato l’abitato di Nocelle percorriamo prima un sentiero cementato e poi la strada carrabile, sorvegliati dall’alto dal Monte Gambera.

La leggenda vuole che questa zona fosse protagonista della lotta tra la Vergine e il Diavolo: pare infatti che quel buco nella montagna rappresenti il dito indice della Madonna a testimonianza della sua presenza.

Continuando il nostro percorso ci ritroviamo ad attraversare un ponte: è il Vallone Porto. Attratti dalla favolosa cascata decidiamo di osservare da vicino il canyon: un particolare ecosistema riempie l’ambiente che ci circonda, caratterizzato da rarissime felci visibili solo nella vicina Valle delle Ferriere (situata nei comuni di Scala ed Amalfi).

Dopo una breve sosta ci rimettiamo in cammino, Positano ormai è vicina, sbuca laggiù quasi come un incanto. Appena arrivati ce ne stiamo un altro po’ ad osservare questa meraviglia del creato in attesa dell’autobus.

E’ al termine di una giornata come questa che vien subito da pensare che la Costiera Amalfitana è nota a tutti per le sue splendide acque, ma forse pochi sanno che al di là di quel blu s’innalza una ben più ricca bellezza, fatta di miti, leggende, cultura e biodiversità, che sembra quasi di sentirsi in debito verso la natura.


Photo set by Federica Guarracino