I poeti hanno detto di Napoli che è bella e attraente come una vergine, ma misteriosa e sensuale come un’odalisca. E ci deve essere stato un motivo se artisti famosi provenienti da tutto il mondo hanno visitato Napoli come parte della loro formazione e se ne sono innamorati. I viaggiatori del passato la vedevano come una terra dalle mille sfaccettature, piena di sole e di buio, calma e vulcanica, un’unione di culture occidentali e orientali.
Dal 1995, la Città Vecchia di Napoli – la più grande del mondo – è stata inserita sulla lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Quando si visita Napoli, si percorre un incredibile viaggio a ritroso nel tempo attraverso 27 secoli. Castelli, palazzi, ville, chiese, mura, porte, palazzi, scavi, parchi, fontane e musei sono una tentazione costante per gli amanti della bellezza. Oppure si possono seguire i consigli dei viaggiatori del passato che hanno spesso dimenticato di visitare i siti culturali, sedotti dal fascino quotidiano della città, i suoi belvedere ed i giardini nascosti, le piazze monumentali e gli scorci caratteristici, i chiostri sconosciuti ed i grovigli di vicoli stretti. Il tempo e le mode passano, i gusti e le abitudini cambiano, ma il fascino di Napoli rimane: una miscela sorprendente di natura, monumenti, arte, cultura e folklore.
Tutti i conquistatori del Regno di Napoli, chi più chi meno, hanno lasciato il loro segno sul suo dialetto, lo spirito, sui costumi e sulle costruzioni. I Normanni, gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi, i Borboni, i Bonapartisti ed i Savoia hanno tutti governato su Napoli. Per saperne di più su di loro non c’è niente di meglio che visitare la monumentale Piazza del Plebiscito, dominata dalla facciata del Palazzo Reale che dispone di otto sovrani di pietra che rappresentano le varie dinastie. Il Palazzo, con i suoi magnifici interni riccamente decorati, merita una visita, con un itinerario molto vario che comprende il Teatro di Corte, la Sala del Trono, la Sala degli Ambasciatori, il giardino pensile, lo Studio del Re e la Cappella Palatina, tra altre cose. Coloro che preferiscono la massa rassicurante e piuttosto cupa di una fortezza a quella dei palazzi reali (dall’incantevole Capodimonte a Portici e Caserta), hanno solo da scegliere tra i quattro castelli della città: il prestigioso Castel Nuovo (o Maschio Angioino), l’incantato Castel dell ‘Ovo, l’austero Castelcapuano o la forma a stella di Castel Sant’Elmo.
Il Centro Storico di Napoli è stratificato, con i vari stili che si succedono uno sopra l’altro in completa armonia, in perfetta, incredibile simbiosi.
Tracce significative della città Greco-Romana (dal 7 ° secolo aC al 4 ° secolo dC) sopravvivono intorno a Piazza S. Gaetano. Questo era il foro della città antica, con i suoi negozi, i templi e le strade visibili ancora oggi. Le tre strade parallele est-ovest parallelo (decumani romani) partono da quida qui: il Decumano Maggiore (oggi via Tribunali), il Decumano Superiore (da via Sapienza a Piazzetta SS. Apostoli) ed il Decumano Inferiore (da Piazza S. Domenico Maggiore in direzione di Via Forcella), strade principali collegati da una serie di vicoli. Questa è l’area dove il Bizantino, il Medievale, il Rinascimentale ed il Barocca Napoletano si svilupparono. Ma ogni nuova stratificazione rispetta abitudini precedenti e, in un certo modo, le abitudini delle persone; quindi dove sorgevano i negozi greci, sorsero i mercati medievali; le chiese cristiane vennero costruite sopra templi pagani, ed è ancora tutto sotto i nostri occhi, come se il tempo non fosse mai veramente passato …
Napoli patrimonio mondiale
Il Centro Storico di Napoli, il più grande del mondo, comprende quasi tutta l’area urbana. Si estende dalla collina di Capodimonte alla collina del Vomero, si snoda da est a ovest, incorpora gli edifici del Centro Antico, nonché costruzioni Medievali, Rinascimentali e Barocche. Grazie alla ricchezza della sua storia, all’architettura, ai suoi monumenti e all’arte, dal 1995, il Centro Storico di Napoli è diventato patrimonio culturale mondiale sotto l’egida dell’UNESCO.
Per dare un’idea di ciò che Napoli comprende, basti ricordare che essa incorpora una città greco-romana, mura medievali, porte, castelli, palazzi storici, due palazzi reali, quattro grandi parchi (Villa Comunale, Parco Virgiliano, Parco di Capodimonte e Parco della Floridiana), edifici religiosi di grande interesse storico e monumentale, un eremo, una chartreuse, oltre 20 musei e gallerie, fontane monumentali, il famoso Lungomare, belle piazze, quattro porti turistici, due isolotti, e, sotto terra, una rete di tunnel dal periodo classico.
Ci sono almeno 11 itinerari a tema che i visitatori possono seguire nel Centro Storico: greco-romano, medievale, rinascimentale, barocco, rococò, religioso, museale, castelli, Caravaggio, fontane e Borghi Marinari.
Oltre a questo unico complesso patrimonio urbano, la città offre anche molte opportunità per escursioni nelle zone circostanti, accompagnati da prelibatezze enologiche e gastronomiche uniche. Di particolare interesse sono le botteghe artigiane del Borgo degli Orefici (oro e gioielli), di Via San Sebastiano (liutai), di via San Gregorio Armeno, una delle più antiche strade denominate ‘Cardini’, famosa in tutto il mondo per la produzione degli artistici personaggi e presepi napoletani.
Napoli un “antico vivente”
Oltre 27 secoli di ininterrotta presenza dell’uomo hanno stratificato Napoli con immense ricchezze archeologiche: sulla collina di Posillipo (un teatro, resti notevoli di ville, la Grotta di Seiano), nella zona di Piedigrotta (la “Crypta Neapolitana” con la Tomba di Virgilio), a Materdei (la Necropoli preistorica), sul Lungomare (l’isolotto di Megaride, con Castel dell’Ovo e il Monte Echia, l’acropoli greca).
I resti più importanti, tuttavia, si trovano nel Centro Storico, tra i Decumani e Cardini della città greco-romana, che è sempre stato abitata ed è una cornice unica di riferimento. Quest’area contiene Mura greche e romane, gli scavi di San Lorenzo Maggiore e del Duomo, la Statua del Dio Nilo, la Chiesa di San Paolo Maggiore, il tempio dei Dioscuri e parte del muro perimetrale del Teatro, la chiesa paleocristiana di San Pietro, dove celebrò la Messa, la Cappella di Sant’Aspreno (un antico edificio termale), le Catacombe.
I Decumani e i Cardini, le strade del greco-romano di Napoli, sono ancora pressoché intatte e sono punteggiate da costruzioni in mattoni del periodo, ma i resti più affascinanti furono trovati negli scavi del Duomo e di San Lorenzo Maggiore.
Tre diversi strati si trovano sotto il Duomo: il più basso è greco, quello in mezzo è romano e lo strato paleocristiana si trova sulla parte superiore. Sotto San Lorenzo c’è un tratto di strada, I’Erarium, con un ingresso decorato, ed alcuni negozi. Resti archeologici si trovano ovunque nel Centro Storico: le colonne del tempio dei Dioscuri nella Chiesa di San Paolo Maggiore, nella zona del Foro, l’altare pagano del Tempio di Cerere in quella che oggi è la Cappella di Santa Patrizia a San Gregorio Armeno, mura greche in piazza Bellini, piazza Calenda e Largo Sant’Aniello, e mura romane a Vico Santa Maria Vertecceli. Ciò che rende l’archeologia di Napoli unica, è il fatto che si tratta di una “città viva”, che per 27 secoli non ha mai smesso di essere in contatto con l’uomo, e dove l’uomo non ha mai, neanche per un momento, smesso di lavorare.