La bontà e la varietà della gastronomia napoletana trova una delle sue più alte espressioni nel libro “La cucina Napoletana di Mare” (sottotitolato eloquentemente “Da Gaeta a Maratea, passando per Napoli, Le Isole, la Terra delle Sirene, Pompei, il Cilento: ricette classiche e moderne di un’arte culinaria secolare”), scritto da Luciano Pignataro e pubblicato dalla Newton & Compton nel 2005.
Prezioso ricettario, il libro contiene, per l’appunto, oltre mille ricette che l’autore ha voluto raccogliere dai più importanti ed apprezzati ristoranti della zona.
In questo senso ampi spazi sono anche riservati alle ricette di alcuni ristoranti di Sorrento, così come a celebri ristoranti di Massa Lubrense e ad altri ristoranti della Penisola Sorrentina.
Diversi “tempi della gastronomia locale”, infatti, hanno voluto regalare i segreti per realizzare piatti che appartengono alla tradizione gastronomica locale e regionale o innovazioni gastronomiche che, però, si caratterizzano per la capacità di mettere in evidenza l’attaccamento ad antichi principi che, da sempre hanno ispirato la cucina napoletana. A dimostrazione del rigore e dello scrupolo che caratterizzano il testo, concorre la prefazione che Luciano Pignataro dedica ad una ricostruzione quasi poetica della storia della zona. Ed in questa cala la tradizione gastronomica locale.
Proprio per questo, infatti, Luciano Pignataro, tra l’altro, ha scritto: “Qualche porto, tante torri di avvistamento. Il mare di Napoli non è mai stato amico dopo la caduta di Roma, la terra era troppo bella e fertile per far tornare il desiderio di ripartire, le Sirene incantavano gli stranieri nascoste tra le rocce a picco sul mare dei monti Lattari che affabularono anche Rudolf Nureyev.
Finché le legioni restano una perfetta macchina da guerra contro i daci, i parti e gli scoti, la Campania è quella degli ozi di Capua, dei banchetti a Capri di Tiberio, degli straordinari traffici da un golfo all’altro, delle ville ancora oggi insuperate, delle città opulente, corrotte e raffinate, dei gioielli e delle anfore, dell’ olio di oliva e delle ostriche, delle scampagnate di Plinio il Vecchio; finché c’è chi difende i confini, la Campania è Felix.
Poi, proprio come Atlantide, la Campania Felix scompare negli abissi della memoria delle generazioni decimate dalla guerra tra goti e bizantini, dalle carestie, irrisa dal Vesuvio, il corpo come vergogna da nascondere nei conventi inaccessibili della Costiera, lontano dalla riva, lontano dal mare: non più flotte ma solo minuscole imbarcazioni incapaci di staccare lo sguardo dalla terra, non più pescespada ma trigliette di scoglio e pescetti da zuppa.
La Campania Felix nasceva dal mare e risucchiava Roma attraverso la Domiziana, la Casilina, la Pontina e con l’ Appia arrivava in Grecia, là dove erano partiti i coloni eubei carichi di miele e semi di uva per Ischia.
Sì, abbiamo la parentesi della Repubblica di Amalfi i cui armatori disboscarono i monti da Cetara a Punta Campanella per consegnarceli a pascolo”.
Nella pubblicazione che, come già ricordato, riguarda solo le specialità gastronomiche di mare napoletane, figurano anche numerosi ristoranti e taverne della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana. Tra questi:
Cantina San Nicola – Wine Bar – Salita Marino Sebaste, 8, Amalfi; da Gemma -Via Fra’ Gerardo Sasso, 9, Amalfi; Eolo – Via P. Comite, 3 Amalfi; Hotel Santa Caterina – Via Strada Statale Amalfitana, 9, Amalfi; La Caravella – Via Matteo Camera, 12, Amalfi; Lido Azzurro – Via Lungomare dei Cavalieri, Amalfi; Marina Grande – Via delle Repubbliche Marinare, Amalfi; ‘A Paranza – Traversa Dragone, Atrani; Aurora – Via Fuorlovado, 18-22, Capri; Da Tonino – Via Dentecala,12, Capri; La Capannina – Via Le Botteghe, 12 bis – 14, Capri; Quisisana e La Colombaia dell’Hotel Quisisana – Via Camerelle, 2, Capri; Acquapazza – Corso Garibaldi, 38, Cetara; Al Convento – Piazza San Francesco, 16, Cetara; San Pietro – Piazzetta San Francesco, 2, Cetara; Bacco – Via G.B. Lama, 9, Furore; La Volpe Pescatrice – Via dell’ Amore, contrada Sant’Elia, Furore; Antico Francischiello – Via Partenope, Massa Lubrense; Lo Scoglio – Località Marina del Cantone – Piazza Marina del Cantone, 15, Massa Lubrense; Maria Grazia – Via Marina del Cantone, 65 – Località Nerano, Massa Lubrense; Quattro Passi – Località Nerano, Via Amerigo Vespucci, 13, Massa Lubrense; Salvatore – Località Termini, Piazza S.Croce, Massa Lubrense; Taverna del Capitano – Piazza delle Sirene, 10-11, Marina del Cantone-Nerano, Massa Lubrense; La Conca – Traversa Alimuri, Località Marina di Alimuri, Meta di Sorrento; La Tavernetta – Via Angelo Cosenza, 56, Meta di Sorrento; L’Arsenale – Via San Giovanni a Mare, 20, Minori; Giardiniello – Corso Vittorio Emanuele, 17, Minori; La Botte – Via Santa Maria a Vetrano, 2, Minori; Il Terrazzino – Via San Massimo, 6, Piano di Sorrento; Silenzio Cantatore – Via Meta – Amalfi 87, Piano di Sorrento; Al Palazzo di Palazzo Murat – Via dei Mulini, 23, Positano; Hotel San Pietro – Via Laurito, 2, Positano; Donna Rosa – Via Montepertuso, 97-99, Positano; Il Capitano – Via Pasitea, 119, Positano; Le Sirenuse – Via Cristoforo Colombo, 30, Positano; La Brace – Via Capriglione, 146, Praiano; Da Salvatore – Via Della Repubblica, 2, Ravello; Palazzo Della Marra – Via Della Marra, 7, Ravello; Palazzo Sasso Rossellini’s – Via San Giovanni del Toro, 28, Ravello; Villa Maria – Via Santa Chiara, 2, Ravello; Don Alfonso 1890 – Corso Sant’ Agata 11, Massa Lubrense (Sant’ Agata sui Due Golfi); Antica Trattoria – Via Padre Reginaldo Giuliani, 33, Sorrento; Caruso – Via Sant’ Antonino, 12, Sorrento; Il Buco – II Rampa Marina Piccola, 5 – Sorrento; ‘O Canonico 1898 – Piazza Tasso, 5-7, Sorrento; Tasso – Via Correale, Il, Sorrento; Osteria Reale, Tramonti; Nonna Rosa – Via Privata Bonea, 4, Vico Equense; Torre del Saracino – Via Torretta, 9. Marina d’Equa, Vico Equense; Torre Ferano – Via Raffaele Bosco. Località Arola, Vico Equense.