La Confraternita di S. Filippo Neri di Torca di Massa Lubrense

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Processione bianca a Sorrento

In questa nostra peregrinatio penitenziale, percorrendo la penisola, da Vico Equense a Massalubrense,a conclusione giungiamo alla parte estrema di essa, nel villaggiodi Torca, sul promontorio di S.Agata che si affaccia sul golfo di Salerno e che rappresenta uno dei siti più panomarici di quest’incanto di paradiso nel quale il Divino Creatore ha profuso doni di bellezze a piene mani.

Nel lato occidentale della Chiesa Parrocchiale vi è un vecchio oratorio dedicato alla Madonna del Rosario ed a S. Filippo Neri.

Nella Chiesa Parrocchiale si legge una lapide del 1373 che lascerebbedatare a tale epoca la chiesa stessa, ma secondo la «Storia di Massa Lubrense» di Riccardo Filangieri, questa lapide sarebbe dell’Oratorio che, viene stimato più antico della Parrocchia che, eretta da Pio V nel 1566, sarebbe stata costruita proprio nel secolo XVI.

Nell’ Oratorio officia la Confraternita di S. Filippo Neri fondata nel 1778 (nello stesso anno ricevette l’ assenso regio di Ferdinando IV), ma sorta come «oratorio» sotto la protezione della Madonna del Rosario, ad iniziativa del rev. Tommaso Merolla, nel 1696. In esso vi è un antico quadro dedicato alla B.V. del Rosario con S.Filippo Neri (da qui l’intitolazione della confraternita al Santo), ma l’oggetto di maggior pregio è l’altare settecentesco in marmi policromi con una custodia ricca di lapislazzuli ed altre pietre preziose.

La Confraternita, oltre alle normali attività di culto, è ancora presente (una fra le pochissime in penisola) alle esequie dei confratelli, alle quali partecipano tutti i confratelli con il saio bianco e mantella verde. Essa, seguendo un’ antichissima tradizione della zona lubrense, gestisce il vicino cimitero.

La costruzione è tutt’una con la Parrocchia (dedicata a S.Tommaso apostolo) dalla quale è divisa dal campanile.

È questa confraternita quella più a occidente della penisola sorrentina, che organizza :una processione nella Settimana Santa, e propriamente il Venerdì Santo sera.

Questa iniziativa si deve al vecchio parroco Mollo che la promosse favorendola con una statua del Cristo Morto in carta pesta. L’usura del tempo (forse anche un po’ di trascuratezza) suggerì di sostituire quella statua con un’altra in legno, che l’attuale parroco, Don Mario Cafiero, realizzò con il contributo del popolo torchese.

Come tutti gli altri riti similari la processione inizia verso l’imbrunire e presenta anch’essa delle differenze: è aperta dai «fanciulli cattolici» della parrocchia con il loro «gagliardetto», seguiti dalle Associazioni di Azione Cattolica (giovani e donne) e, poi, dalla Confraternita in saio nero.

Sono i confratelli che recano in processione i «martìri» ed i «lampioni».

La parte finale della processione è composta da un «gruppo di fanciulli che portano sulle spalle la «croce», dalla statua del Cristo Morto (adornata di luci e fiori), dalla banda musicale, da un coro di ragazzi e giovani ed, infine, dalla venerata statua dell’Addolorata (anch’essa adornata di fiori e luci), seguita da un folto gruppo di donne in preghiere.

Questa processione della Confraternita di S. Filippo Neri non ha il coro del «Miserere», ma in sua vece ha il già detto coro di voci bianche, che canta l’inno «Al Calvario», nello stesso testo della Confraternita del Crocifisso di Meta (anch’essa officiante il Venerdì sera), che così inizia:

Del Calvario sull’ erta pendice
Il Dator della vita s’immola
Col suo sangue dell’Uomo infelice
Ei cancella la colpa fatal
A raccogliere l’estrema parola
Del Suo figlio morente una madre
Resta immota tra barbare squadre
Come vinta da colpo fataI.

La processione raggiunge le confinanti parrocchie di Pastena e di S. Agata, nelle cui chiese, fra devote masse di folla, il parroco svolge un appropriato discorso, rientrando poi a Torca, ove, fra la commozione generale i partecipanti ed il popolo baciano il manto della Madonna e la statua del Cristo Morto a conclusione del loro rito penitenziale e quale auspicio per la festa della Pasqua di Resurrezione.

Tratto – per gentile concessione ed autorizzazione dell’autore – da “Le Processioni della Settimana Santa in Penisola Sorrentina” di Nino Cuomo con illustrazioni di Bruno Balsamo.

Il libro – ormai introvabile – è stato pubblicato nel mese di marzo del 1986 per conto dell’ Associazione Studi Storci Sorrentini dalla Società Editrice Napoletana presso “La Buona Stampa S.p.a” di Ercolano.

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