POMPEI
Gli scavi archeologici di Pompei sono tra i più popolari e rinomati in tutto il mondo perché qui, più che altrove, è possibile rivivere la civiltà di quei tempi. La vita a Pompei fiorì fino al 24 agosto del 79 dC, quando il Vesuvio si svegliò dal suo sonno e seppellì la città sotto 4 metri di cenere e lapilli. Una certa quantità di informazioni dettagliate circa il disastro sono emerse: 34 persone sono morte nel nella Casa del Criptoportico, altri 20 morti in un altro edificio. In Via dei Sepolcri nessuno degli ospiti riuscì a fuggire da un banchetto funebre ed i loro corpi sono stati trovati ancora sdraiati sui triclini. Tutti i gladiatori che vissero in Via di Noia (54 uomini e una donna patrizia, a giudicare dai suoi gioielli) sono morti di asfissia. Alla fine del 16 ° secolo, durante i lavori per bonificare la zona, sono emersi edifici con pareti affrescate. Da allora, gli scavi hanno riportato alla luce la maggior parte della città, un complesso che comprende porte della città, strade, palestre, terme, edifici civili e religiosi, abitazioni modeste e case signorili, negozi e fontane. Tra i punti salienti di vedere: la Villa dei Misteri, Anfiteatro, Foro, Terme, Teatro, Palestra, Necropoli, Via dell’Abbondanza, Via dei Sepolcri, i templi di Zeus, Apollo, Giove, Vespasiano, Fortuna Augusta, Iside, e il Santuario dei Lari Pubblici. Ci sono molti edifici pubblici e privati, con eleganti affreschi e peristili. Recentemente è stato riportato alla luce un luogo di soggiorno di lusso con sculture, affreschi e arredi: la “città satellite” di Murecine.
ERCOLANO
Gli scavi di Ercolano hanno rivelato una piccola città, ma la loro testimonianza è unica perché la città è stato sepolto dal fango che ha conservato le strutture e gli arredi. Ercolano è stata scoperta per caso, nel 1709. Il paesaggio urbano è greco-romano, con i Decumani, Cardini e Insulse in un’area di 370 per 320 metri, vi sono porte a due battenti, peristili, mosaici, dipinti, oggetti per la casa, e anche l’equivalente di una “banca”. Le pareti della Casa del Bicentenario portano l’impronta di una croce, che conferma che l’apostolo Paolo arrivò a Pozzuoli nel 63. La Villa era la biblioteca del suocero di Cesare, Lucio Calpurnio Pisone.
A Ercolano si trovavano un numero limitato di negozi bar, trattorie, pasticcerie, e lavanderie).
La grande Area Archeologica del Vesuvio comprende anche il Parco Archeologico di Oplontis e le città di Stabiae e Boscoreale.
Oplontis, anch’essa sepolta dall’eruzione del 79 dC, fu un centro residenziale per le famiglie delle figure di alto rango. Gli scavi hanno portato alla luce splendide Ville, con gioielli preziosi e di squisita fattura. La più importante è la Villa di Poppea, moglie di Nerone, la cui architettura e le decorazioni si sono conservate in modo eccellente. Un’iscrizione afferma che apparteneva alla seconda moglie di Nerone, Poppea Sabina, che era stata assassinata per ordine dell’imperatore 11 anni prima. Gli affreschi sono magnifici, le camere grandi e lussuose. La villa comprendeva l’atrio, il peristilio, i complessi termali, l’entrata, il giardino, le camere maestre e le stanze per la servitù, il portico, e la piscina.
In un secondo momento vennero riportati alla luce i resti della Villa di Caio Siculi, di cui alcuni elementi sono ora conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e la Villa di Lucio Crasso Terzo.
Nell’antica Stabie possiamo visitare l’Antiquarium (11 camere con affreschi, frammenti di pavimenti, vasi, oggetti funerari, sculture e bronzi) ed i resti delle Ville Arianna, Petreliune, Carmiano Sassole.
A Boscoreale ci sono l’Antiquarium e la “cellai” (spazi per attrezzi agricoli e botti di vino).