Home Arte e Cultura La Perfezione dell’Arte Presepiale Napoletana nel Presepe del Cuomo’s Lucky Store

La Perfezione dell’Arte Presepiale Napoletana nel Presepe del Cuomo’s Lucky Store

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Unico esemplare di grandi dimensioni fatto realizzare a Sorrento da un privato, il presepe è aperto al pubblico in tutto il periodo di Natale.

Tra i tanti magnifici presepi che sono sparsi in tutta Sorrento ce n’é uno sicuramente particolare: quello solitamente esposto presso il Cuomo’s Lucky Store che si trova in Piazza Antiche Mura a Sorrento.

A renderlo sicuramente unico concorrono diverse particolarità. In primo luogo, infatti, è l’unico presepe privato di grandi dimensioni ad essere aperto al pubblico. A volerlo è Carlo Cuomo, sorrentino D.O.C., amante delle tradizioni, orgoglioso dell’ essere sorrentino e strenuo difensore di tutto ciò che, a livello locale, merita di essere tutelato e valorizzato.

In secondo luogo c’è da evidenziare il fatto che questo presepe, realizzato in maniera stupenda secondo i criteri che hanno reso celebre l’arte presepiale napoletana del settecento – e, dunque, allestito dando ampio risalto alle scene della “Natività”, dell’ “Annunzio ai pastori” e della “Taverna” – dispone di pochi pastori antichi. Ciò nonostante presenta pezzi preziosissimi e bellissimi che sono stati acquistati, nel tempo, con pazienza e tenacia presso le più importanti e rinomate botteghe di San Gregorio Armeno a Napoli (e sono spesso riproduzioni realizzate da noti laboratori napoletani quali quelli di Ferrigno, Piezzo e Maddaloni).

Volendo formulare un “inventario” molto approssimativo, si può rilevare che il presepe del Cuomo’s Lucky Store presenta oltre 200 pastori di pregevole fattura (e con dimensioni che, per lo più, variano dai 20 ai 35 centimetri), 19 angeli, 60 animali ed una infinità di particolari che ammaliano per la loro perfezione ed il loro realismo.

Tra questi anche i banchi straripanti dei prodotti di cui è ricca la generosa terra campana. Ciò non senza riferimenti a prodotti realmente esistenti come i “vruoccoli ‘e Natale”, le noci e le arance di Sorrento, i pomodorini del piennolo, l’uva del Vesuvio e mille altre verdure. E poi ci sono una moltitudine di formaggi che ricordano il “provolone del monaco”, i caciocavalli e tante altre qualità.

Ed ancora salumi, pesci, carni…

Si tratta di particolari che, nel complesso di un’opera monumentale, finiscono quasi con il perdersi. Eppure sono proprio questi che riescono a conferire ineguagliabili tocchi di colore e di allegria che possono essere apprezzati solo da quanti materialmente visitano il presepe.

Basti dire che perfino le bottiglie lasciano quasi trasparire il rosso vermiglio di un tipico vino locale.

Il tutto, naturalmente, in mezzo ad una folla di pastori finemente realizzati secondo le consuetudini settecentesche napoletane (e, quindi, caratterizzati da: testa in terracotta, arti e piedi in legno, anima di fil di ferro rivestita di stoppa, e vestiti che utilizzano preziosi tessuti: velluto, seta e damaschi).

Ognuno di questi pastori è unico, non solo per le sue sembianze, ma anche per la funzione cui assolve all’interno del presepe stesso: pastori specificamente destinati alla visita alla capanna, si alternano, con sapienza, ai gruppi che siedono presso la taverna (allietati da musicanti, oltre che assistiti dall’oste e dai servi), ai pastori che si dedicano alle faccende domestiche, a quelli che curano gli animali, a quelli che rendono vive le botteghe più disparate.

Il tutto in uno scenario che pur, cambiando di anno in anno, rispetta principi e criteri studiati mesi e mesi prima dell’arrivo del Natale, ma pur sempre ispirati al rispetto dell’arte del presepe napoletano del ‘700.

Il presepe del Cuomo’s Lucky Store, di Sorrento, insomma, non ha nulla da invidiare ad esemplari più antichi e ricchi di storia e che si possono visitare quasi esclusivamente presso le Chiese del capoluogo della Penisola Sorrentina.

Tutto appare estremamente naturale, eppure nulla è frutto di casualità.

Anche per questo, ormai da diversi anni, Carlo Cuomo non si sottrae ad un ruolo mecenatistico ed affida il compito di allestire il suo presepe ad uno dei veri e più autentici maestri sorrentini: Michele Gargiulo. Questi, a sua volta, si avvale della collaborazione – anch’essa storica – di Antonino Di Leva affettuosamente chiamato “Timbone” (quale Carpentiere), e di Giuseppe Palomba (elettricista), oltre che di Amedeo e Michele Gargiulo (aiuti).

La storia, l’esperienza e le tradizioni dello stesso Michele Gargiulo sono di per sé stesse una garanzia.

Considerato esperto dell’arte di costruire presepi a Sorrento, Michele rinnova una trazione che si tramanda di padre in figlio, avendola appresa dal padre oltre che da vecchi artigiani sorrentini tra i quali, ad esempio, Vito Esposito e alcuni Padri francescani.

Gargiulo, fin da piccolo coltiva la passione di realizzare scogli e già da 30 anni si cimenta nell’allestimento di presepi di imponenti proporzioni.

Come quelli che, in passato, ha realizzato presso la Società Operaia (dal 1974 al 1984).

I suoi presepi, non mancano di esaltare particolari dell’antica Sorrento (in particolare la Punta del Capo, il Vallone dei Mulini, il Sedil Dominova. etc), ma lo scenario, nel suo insieme è frutto di fantasia. Michele Gargiulo, infatti, predilige l’ambiente collinoso e quello agreste che non manca di arricchire con cascate e ruscello e di caratterizzare con le viuzze che ormai si trovano solo in campagna.

Nel rispetto della tradizione, tra l’altro, la natività viene solitamente allestita tra riproduzioni di ruderi di epoca romana, ma non sono mancate, nel tempo, più bucoliche caverne e capanne.

Fabrizio Guastafierro

[Photo Credits]