Sorrento è la mia Città ed adoro esplorarla nei momenti di quiete, quelli nei quali il fragore dei turisti è un ricordo lontano.
Passeggiare per la mia Città vuol dire andare a spasso nella storia, inconsapevolmente. E’ possibile ritrovarsi sulla scena di un’epica battaglia o su di un famosissimo set cinematografico.
Quando ho scattato questa foto mi sono ritrovato nello stesso istante sulla scena di una battaglia che ha segnato profondamente il mio territorio non solo nell’epoca in cui è avvenuta, ma nel suo proprio essere. Ancora oggi i suoi segni sono presenti nel DNA dei miei concittadini. E’ lo sbarco dei Saraceni durante il quale fu saccheggiata la Città, furono rapiti numerosi Sorrentini per poi essere rivenduti come schiavi e fu portata via la campana della Basilica di Sant’Antonino.
Da qui la leggenda del miracolo del Santo Patrono della Città che fece in modo da costringere gli invasori a liberarsi della campana prima di allontanarsi dalla costa. Da qui il nome della Punta Campanella che segna il confine del Golfo di Napoli con il Golfo di Salerno, puntando verso Capri.
Allo stesso tempo, in questo angolo che a molti potrebbe passare inosservato, sono state girate delle scene indimenticabili del film “Pane, Amore e…” con Vittorio De Sica e Sofia Loren. Un film che ha contribuito alla diffusione dell’immagine di Sorrento nel mondo. Tutt’oggi, “giù Marina Grande”, vi è una targa a ricordare il balcone dal quale si affacciò una indimenticabile Sofia Loren.