La città di Sorrento riserva particolare devozione ad una Madonna Nera: quella custodita nel Santuario della Madonna del Carmelo di Sorrento. La chiesa, probabilmente, è sorta nei pressi del luogo dove furono uccisi i primi martiri cristiani sorrentini: Quinto, Marco, Quintilla, Quartilla ed altri.
Fino a due secoli fa la Chiesa del Carmine di Sorrento (anche conosciuta come Santuario della Madonna del Carmine di Sorrento), si trovava fuori della mura che circondavano il centro di Sorrento, a pochi passi dall’ antico Castello di Sorrento. La chiesa fu costruita tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600 a poca distanza dal luogo dove probabilmente, ai tempi dell’ imperatore Diocleziano, furono uccisi i primi martiri cristiani di Sorrento: i santi Quinto, Marco, Quintilla, Quartilla ed altri ancora. Con l’ abbattimento della fortezza e con il riempimento di una parte del vallone dei mulini, che ha permesso la realizzazione dell’ attuale Piazza Tasso, però, la Chiesa si è ritrovata catapultata nel cuore del capoluogo della Penisola Sorrentina.
Proprio all’ interno della Chiesa sorrentina, sull’ altare maggiore, si può ammirare una bella riproduzione della Madonna del Carmelo che fu incoronata nel 1880 perché miracolosa, molto antica ed oggetto di grande devozione. La famosa immagine della Madonna Nera (anche nota come Madonna bruna), in ogni caso, non è l’ unico dipinto interessante. Ad abbellire il soffitto, ad esempio, concorre una magnifica tela di Onofrio Avellino (del 1710) che raffigura la Vergine Maria assieme a San Simone, attorniata da Angeli e da Santi Domenicani. Anche questa chiesa – come quasi tutte le chiese di Sorrento – è ad unica navata. Nelle cappelle, tra l’ altro, è possibile vedere tele che raffigurano Santa Teresa d’ Avila, la Madonna con Santa Maria Maddalena e Sant’ Andrea Corsini, una Madonna con bambino adorata da Sant’ Alberto di Sicilia e San Domenico, un quadro raffigurante l’ adorazione dei re Magi ed un altro raffigurante l’ adorazione dei pastori, oltre che una serie di dipinti riservati alla vita di Santa Maria. Non poteva mancare, infine, una cappella, interamente dedicata ai martiri sorrentini cui si è fatto riferimento in precedenza.
Fabrizio Guastafierro